Piatti natalizi romani: come trovarli nella tradizione

piatti tipici natalizi

Il Natale si avvicina e come ogni anno è buona tradizione passare questi momenti in famiglia, davanti ad una grande tavola apparecchiata a dovere, circondati da tombole, risate e parenti.  A Roma c’è una lunga tradizione di prelibatezze culinarie che proprio non possono mancare e, sebbene ormai esistano molte rivisitazioni, queste origini mantengono salde le loro radici in ancora molte abitazioni.  In questo articolo vi parleremo degli inimitabili piatti natalizi romani, preparatevi ad avere l’acquolina in bocca!   Il cenone della Vigilia Come da tradizione, la carne è abolita il 24 Dicembre, ma non temete: per l’occasione la cucina romana prevede comunque degli ottimi piatti a base sia di pesce che di verdure.  Partendo con gli antipasti non può di certo mancare la frittura, solitamente di broccoli e carciofi, elementi presenti in ogni declinazione nei piatti romani, mentre per il pesce troviamo la frittura di calamari e talvolta anche di gamberi (spesso presentata anche come secondo piatto) e la frittura di baccalà.  Un piatto tipico e immancabile è poi il brodo di arzilla con pasta e broccoli: un pesce non così frequentemente usato ma che è tuttavia molto apprezzato in questo pasto così caldo, corposo e gustoso, in grado di mettere d’accordo grandi e piccini. Segue poi come primo un bel piatto di spaghetti alle vongole veraci.   Come contorno invece vediamo protagonista l’insalata di puntarelle con condimento di aglio, olio e filetti di acciuga i quali rendono questa verdura particolarmente apprezzata e adatta all’accompagnamento dei piatti sopracitati, o per chi ha ancora spazio per qualcosa di meno leggero anche broccoletti e cicoria ripassati rimangono sempre un’ottima opzione. Il pranzo di Natale C’è solamente una portata che può aprire le danze del pranzo del 25 Dicembre: la stracciatella. Non di certo un gusto di gelato, si tratta altresì di un brodo di carne (solitamente gallina) con uovo sbattuto, pepe, sale, parmigiano, noce moscata e scorza di limone in grado di attribuirgli un sapore unico e speziato.  Tra i primi troviamo invece i cannelloni al forno con ripieno di carne o ricotta e spinaci a seconda dei gusti, lasagne o fettuccine all’uovo, rigorosamente fatte in casa, con ragù di carne.  Un secondo piatto che non può assolutamente mancare sono le costolette di abbacchio fritte, o in alternativa per chi vuole diminuire la quantità di cibi fritti, l’abbacchio allo scottadito con contorno di patate al forno.  I dolci natalizi Pensavate fosse finita qui? Chiaramente no e non potevamo di certo tralasciare i dolci.  Tra i più antichi troviamo il pangiallo, che trova le sue origini nell’Antica Roma e più precisamente durante l’età imperiale, ottenuto tramite l’impasto di frutta secca, miele e cedro candito, scorza di arancia e limone, sottoposto poi a cottura e ricoperto da uno strato di pastella. C’è poi similmente il panpepato, composto anch’esso da frutta secca, arancia e aggiunta di cacao o per gli amanti dei biscotti secchi i tozzetti romani, simili ai cantucci, composti da frutta secca e spezie varie come la cannella.   Il Natale senza del buon cibo in tavola non è sicuramente la stessa cosa, avere la possibilità di gustare queste prelibatezze circondati dal calore degli affetti è ciò che contribuisce a rendere questa festa così magica. Speriamo di avervi ispirato con questi piatti natalizi romani!  Vi aspettiamo al Ragno d’Oro!  

L’estate di San Martino: tra tradizione e gusto

Ogni anno, l’11 novembre, Roma celebra una tradizione che affonda le radici nel passato: quella della vendemmia e del vino novello, che proprio in questa data inizia a essere stappato e condiviso nelle osterie della città. La festa di San Martino, patrono dei contadini e dei vinai, non è solo una ricorrenza religiosa, ma anche un’occasione per godere della bellezza della città in un quadro autunnale in cui si intrecciano tradizione, buon cibo e un inaspettato tepore fuori stagione. Con un cielo azzurro, il termometro che sfiora i 20 gradi e l’odore invitante di caldarroste per le vie della capitale, i romani si apprestano a godersi al meglio il bel tempo prima dell’arrivo del freddo.  Perchè viene definita “L’estate di San Martino”? «L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino» Tra le storie più celebri della figura del santo, indubbiamente si ricorda quella de “l’estate di San Martino”.  Secondo la leggenda, San Martino stava viaggiando attraverso la Gallia durante una giornata particolarmente fredda e tempestosa. Mentre si trovava nei pressi della città di Amiens, incontrò un mendicante tremante dal freddo. Vedendo la sua sofferenza, Martino, che all’epoca era un soldato romano, decise di strappare metà del suo mantello per coprire il povero uomo. Questo gesto di generosità improvvisa, cambiò la sorte di entrambi: subito dopo aver condiviso il mantello con il mendicante, la tempesta si placò, la pioggia cessò e il cielo si schiarì, facendo posto a un raggio di sole che riscaldò l’ambiente.  L’11 novembre, così, è simbolicamente connesso alla gioia di un’ultima festa prima dell’arrivo dell’inverno che segna la fine di un ciclo. Le sagre, le fiere e le celebrazioni in onore di San Martino sono momenti di condivisione, legati a un clima favorevole che invoglia la partecipazione alle attività all’aperto. Cosa fare a Roma «A San Martino ogni mosto diventa vino»  Una visita al Vaticano può essere il punto culminante di una giornata alla scoperta di Roma. Dopo aver ammirato la maestosità di San Pietro, puoi passeggiare lungo le strade del Borgo e immergerti nella Roma papalina, ricca di storia e tradizioni secolari. Se San Pietro è la spiritualità, i Musei Vaticani sono la ricchezza artistica. Con una delle collezioni d’arte più prestigiose del mondo, i musei ospitano opere che spaziano dall’arte antica alla rinascimentale, dai reperti egizi alle sculture romane. I sapori autentici sono parte integrante del viaggio: nel cuore della nostra osteria, ogni piatto racconta la storia di Roma, ma l’esperienza diventa ancora più ricca quando i piatti sono accompagnati dai vini locali che esaltano ogni singola portata. Quale miglior modo per celebrare la festa di San Martino? Ti invitiamo a scoprire la nostra carta dei vini, perfetti per accompagnare i piatti tipici della nostra tradizione. Il vino non è solo una bevanda, ma un viaggio che completa e arricchisce ogni specialità! Vieni a trovarci, prenota il tuo tavolo e rendi la tua giornata memorabile!